Apicoltura

L’ape nera siciliana: una specie autoctona che produce ottimo miele

By Eric Dussotoire , on 28 Marzo 2024 , updated on 28 Marzo 2024 - 8 minutes to read
abeilles
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Lo sapevate ? Ci sono api che sono solo nere, come leApe siciliana. Popolò la Sicilia per anni finché cominciò lentamente a ritirarsi estinzione dovuto principalmente all’ibridazione con la ligustica, l’ape più diffusa in Italia.

A questo ha contribuito anche l’uomo, che utilizza da anni in agricoltura sostanze più vicine alla chimica che alla natura, come insetticidi, diserbanti e pesticidi, molto dannosi per le api, soprattutto se si aggiungono ad una serie di malattie e parassiti come la varroa , la peste americana o la vespa vellutata, che non creano certo un habitat ideale (anche se l’ape nera, come vedremo, riesce a difendersi meglio di altre specie).

D’altronde troppo spesso continuiamo ad associarli solo al prodotto finale, cioè a ciò che possiamo consumare, ad esempio Miele propoli, pappa reale, ignorando l’importanza di fenomeni come impollinazione. Le api, infatti, come forse già saprai, si ricoprono di polline e trasportarlo dal sistema riproduttivo maschile di quasi l’80% delle piante al sistema riproduttivo femminile della stessa specie: in questo senso le api sono esseri sociali strettamente e anticamente legati alla nostra esistenza, come già Einstein aveva intuito. Fortunatamente, oggi, grazie alle personalità Ape nera siciliana è di nuovo tra noi ed è per questo che abbiamo deciso di raccontarvi la sua storia.

L’ape nera siciliana: recupero e produzione del miele

Foto dell'ape nera siciliana

Con l’arrivo della primavera inizia uno spettacolo meraviglioso: mentre le api più giovani, sbattendo le ali, si dedicano alla pulizia delle loro cellette, le bottinatrici, cioè le api operaie adulte, raccolgono il nettare e il polline dei fiori più vicini, loro attaccanti precisamente. Ritornando all’alveare, segnalano alle compagne dove si trovano i fiori più rigogliosi con una danza, che è il loro linguaggio, perché la vita delle api è una poesia: una sinfonia di movimenti così armonizzati da somigliare a una di queste grandiose opere teatrali. che richiedono anni e anni di preparazione.

Invece per loro è “semplicemente natura; natura che solo la pazienza e la sensibilità di chi ha ancora l’onore di conoscerla può comprendere e inevitabilmente amare, come i nostri protagonisti di oggi. Ma prima di parlarvi dell’ape nera, abbiamo deciso di presentarvela Claudio Meli di Trabia, uno degli apicoltori di oggi che è il custode delApis mellifera sicula.

La storia di Claudio Meli e della sua azienda Miele Meli

Claudio Meli aveva un contratto a tempo indeterminato con una società di servizi di telecomunicazioni. Pur consapevole della fortuna che rappresenta un posto fisso rispetto a tanti amici disoccupati, Claudio non è contento. Non era affatto felice

Aveva sempre avuto una grande passione: le api. Era affascinato dalla loro società infallibile e gli era sempre piaciuto guardare documentari sull’argomento; immagina da bambino, quando tutti intorno a lui scappavano da questi insetti, lui allungava la mano e li salvava dalle pozzanghere tenendoli in mano in modo che potessero volare di nuovo. Così, in un momento di acuta crisi lavorativa, inizia ad approfondire il mondo dell’apicoltura, leggendo articoli e notizie, sempre più colpito dalla loro importanza mondiale e dalla loro un legame molto stretto con la vita umana. Non senza difficoltà trovò un insegnante che apprezzò la sua tenacia, Giovanni Caronia rinomato apicoltore, attuale presidente dell’A.R.A.S. (Associazione Regionale Apicoltori Siciliani) e ricercatore per l’Istituto di Ricerca sull’ApicolturaApis mellifera sicula (Ape nera siciliana). Fu lui a farla innamorare perdutamente delle api nere.

Per giorni Claudio è rimasto al suo fianco, imparando l’arte attraverso la ripetuta pratica quotidiana e la graduale assunzione di responsabilità. Solo dopo un mese gli fu permesso di toccare il primo telaio pieno di api; un mese di lavoro a mani nude, così potrà abituarsi subito alle iniezioni. Fino a ha deciso di lasciare definitivamente il suo lavoro seguire Giovanni tra le sue 150 famiglie di api in campagna, per giorni e giorni. Nel 2011 nasce l’azienda Miele Meli appartenente a Claudio Meli il nome deriva dalla scoperta che il mio cognome, Meli, significa miele in latino; Ho visto in questa curiosità qualcosa di magico, un ritorno alle mie origini e mi sono convinto che i miei antenati producessero il miele“.

azienda meli ape nera

Il recupero dell’ape nera siciliana

Il recupero dell’ape nera siciliana deve molto agli studi e alle ricerche del prof Pietro Genduso. In seguito fu uno dei suoi studenti, Carlo Amodeoche rinvenne gli ultimi bugni di api nere in un baglio (cortile tra le case) a Carini, in provincia di Palermo, e li conservò in isolamento nelle isole di Ustica, Vulcano, Alicudi e Filicudi
Quest’ape autoctona, divenuta Presidio Slow Food, si distingue per diverse caratteristiche: ha ali più piccole rispetto ad altre specie è docile e molto produttivo alle temperature più estremetanto da permetterlo raccogliere il miele anche in inverno. Inoltre sviluppa più precocemente la covata, non tende a razziare altre api e consuma meno miele della ligustica

Anche Claudio Meli non ha potuto fare a meno di innamorarsi del…Apis mellifera siculadella sua appartenenza alla storia del territorio, alle sue particolarità, alle sue fragilità e alle sue risorse. Così ha deciso di acquistare le sue prime venti famiglie di api nere siciliane e di iniziare a catturare tutto ciò che poteva interessargli, lasciando anche il suo numero di telefono ai vigili del fuoco affinché potessero contattarlo in caso di comparsa di uno sciame naturale. “Ho perso il conto del numero di sciami L’ho immortalato in questi anni tra il centro storico di Palermo, la periferia e la campagna“, lui dice.

Dopo alcune analisi, Claudio scoprì di esserne in possesso numerose famiglie di api nere: “Cominciai quindi a credere fermamente che la razza potesse essere preservata nella sua purezza genetica anche nel continente, e non solo nelle isole; è bastato prendere alcune precauzioni particolari e creare aree di conservazione per mantenere le colonie. Così ho iniziato a lavorarci selezione dei ceppi più reattivi, produttivi e laboriosiresistenti alle malattie e ai parassiti, sostituendo costantemente le regine non corrispondenti con nuove figlie provenienti da famiglie pure in aree libere da possibili ibridazioni. Al di là delle ragioni sentimentali, ho scelto l’Apis Mellifera Siciliana anche per la maestosità con cui questa magica sottospecie mi si è presentata: altrettanto produttiva, se non di più, della Ligustica e delle altre razze si acclimata meglio in condizioni sfavorevoli condizioni opposte e parallele, sia caldo estremo che freddo estremo; può difendersi dai parassiti senza l’ausilio di farmaci; lui è un maniaco del lavoro, lavora anche d’inverno, il che mi permette di produrre un miele impossibile permettendomi di produrre mieli impossibili con altre specie.

Miele di ape nera siciliana

miele dell'ape nera di Sicilia

Sembra che l’ape nera siciliana sia, infatti, capace di produrre miele con una quantità molto più elevata di polifenoli E antiossidanti. Inoltre, il miele di Meli viene prodotto in aree non urbane, dove non sono presenti industrie e coltivazioni massicce, all’interno dei parchi del WWF, come la Piana degli Albanesi, o la Riserva del Canneto di Pizzo, o la Grotta Mazzamuto. Pertanto, è a miele dal sapore antico ricordano i nostri nonni autentico non trattato chimicamente né alterato termicamente, non miscelato, estratto a freddo, che gli permette di mantenere intatte tutte le sue proprietà organolettiche, come se fosse appena stato raccolto
Consapevole di produrre ad oggi quantità limitate, proporzionali al numero di alveari allevati (circa 250), Claudio ha scelto di soddisfare solo una parte della popolazione piccolo mercato è un Miele per veri intenditori, sempre più scelti da grandi chef come il Principe di piatti gourmet un miele ideale anche per chi non è abituato a piacerlo, anzi induce a riconsiderarlo!

Dal 2014, il primo prezzo: “3 Gocce d’Oro” al concorso “Grandi Mieli d’Italia” con miele di cardo; “1 Goccia d’Oro” al millefiori; parte dei Grandi Mieli d’Italia; Premio niQuea (Expo 2015) per la promozione dell’ape nera sicula da parte della Regione Siciliana. Nel 2017, invece, ha vinto il titolo di campionessa nazionale a “L’Ape d’Oro” con la millefiori, proprio a Lazise nel Veneto ed è una delle 10 società ad aver vinto su un totale di circa 790 in Sicilia.

Nachè Meli idromele

idromele nachè sicilia

Nel 2015 Claudio Meli si dedica ad un nuovo progetto: Nachè Mead, il.. bevanda alcolica divinità, tra le più antiche del mondo, con origini ancora più lontane della birra e del vino, presenti già nell’antico Egitto durante i rituali magici, nella mitologia nordica come bevanda venerata da Odino (padre di Thor). Dopo una nuova fase di ricerca, Claudio ha voluto dare al suo miele la sua piena espressione in forma liquida, in una bevanda a bassa gradazione alcolica; infatti non è un distillato, perché non vi è alcuna aggiunta di alcol. L’alcol che contiene è solo il risultato del lavoro semplice, lento e fermentazione naturale di miele, acqua e lievito. Una miscela magica, insomma, capace di creare una bevanda secca che fa esplodere in bocca tutta l’aromaticità del miele utilizzato. Oggi lo si trova in molte cucine, dove il grandi chef utilizzarlo in diversi modi, sia per piatti dolci che per antipasti e secondi salati. Perché “nell’antichità si diceva donasse saggezza e poesia, io credo che dia semplicemente piacere“, rivela Claudio.

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